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2004
India 2004
Sono tornato velocemente in India. Per la prima volta a Delhi. Dovevamo partire Massimo Morozzi, Naomi Hasuike ed io, poi all’ultimo momento Massimo ha desistito. Così siamo partiti, la Naomi ed io. Per lei era la prima India. Avevo sempre visto l’India dal basso, questa volta l’ho vista dall’alto: mercedes bianco all’aeroporto, autista alto, barbuto, cordiale e fiero, con un turbante mauve.
Avevo organizzato io il viaggio, su invito del mio amico Suresh, per conto della CII, Confederation of Indian Industry. Ho conosciuto gente importante, indiani ricchi, teorici, uomini di affari. Più di tutti mi ha impressionato Shri Kamal Nath, Ministro of Commerce & Industry. Ha una visione chiara un progetto sociale, economico, culturale e il design è al centro! Il ministro, per dare il via al convegno, ha acceso, davanti al palco, una serie di fiammelle agli invisibili dei. C’è molta capacità di pensiero, da 5000 anni il pensiero non si è mai interrotto. Abbiamo cenato all’aperto nel giardino del Qutb Mirar, torre-minareto di tre fasce e 72 metri del 1199, attorno a braceri ardenti, nell’aria fresca. Abbiamo toccato il tempio Sikh, la moschea bianca, il forte rosso, il pavillon-biblioteca ottagonale, il tempio jainista nella sera brulicante di piedi nudi e canti e ladre e motori e gas di scarico che fanno male agli occhi. Non siamo riusciti a raggiungere il tempio induista – c’era troppa eccitazione. Abbiamo visto giardini e piscine e nel nuovo ristorante dell’Oberoi, che sembra disegnato da Citterio, ho bevuto il mio prediletto rum Old Monk e da lì a poco si è materializzato il proprietario dell’azienda, Mr Rakesh Mohan.... il giorno dopo nella mia camera si è materializzata una borsa con due bottiglie riserva speciale e un biglietto di Mohan in cui mi dice che dal 1876 distillano la canna.
Ho cercato e trovato, grazie all’aiuto di Suresh e della sua bellisima moglie Simran, il vecchio gioielliere di cui parla Tiziano Terzani nel suo ‘Un altro giro di giostra’. È davvero un vecchio potente, mi ha umiliato ed onorato, ed ha guidato Naomi all’acquisto di un tessuto grafico rajastani centenario, a strisce giallo rosso bianco che di guardarlo nella propria breve vita uno non si stanca. Ho guardato e pregato, senza muovere un dito, la deliziosa minuscola potente e delicata dea Parvati, chiedendole di illuminarmi e di aver pietà di noi per milioni di anni ancora.